Mese: maggio 2016

Viaggiare in modalità light

Quando ho deciso di abbracciare la religione del Decluttering, ho imparato che una delle prime applicazioni consisteva nel “viaggiare light”, mi è sempre risultato difficile riuscire a muovermi senza portarmi l’occorrente per il doppio del tempo per cui stavo in viaggio. Nella mia mente gironzolava sempre il tanto conosciuto “e se?” declinabile a qualsiasi tipo di situazione, fino a quando attraverso il decluttering ho capito che si può essere di più con meno. Se anche tu ti senti ansiosa prima di un viaggio, ecco quello che ti suggerisco per non arrivare la sera prima della partenza con il problema di farti la valigia e il doverla riempire random:

  1. pensa al tipo di taglio che avrà il tuo viaggio: di lavoro, escursione, vacanza stanziale, retreat/seminario/vacanza studio, antistress-rigenerante
  2. comincia una settimana prima a farti una lista degli abiti che ti servirà/vuoi portare
  3. parti dalla lista e comincia a pensare abbinamenti per tutte le situazioni: lavoro (se parti per lavoro), tempo libero, fitness, occasioni sociali, cena di gala, appuntamento, aperitivo, etc.
  4. crea delle “capsule kit”: fai abbinamenti di colori simili, porta solo abiti che indossi veramente, non andare a ripescare pezzi che non utilizzi da tempo
  5. ora dimezza tutto quello che hai pensato, se il tuo soggiorno dura 7 giorni, fai una valigia per 4, per farti un esempio.
  6. non voler riempire la valigia solo perché c’è dello spazio, pensa di muoverti nella maniera più light e veloce possibile
  7. se parti per una vacanza, immagina di vivere come un locale, anziché un costoso hotel, prenota tramite Airbnb ad esempio, mescolati con i la popolazione
  8. tieni un Journal della tua vacanza, ti sarà più facile ricordate la tua esperienza nel tempo, una volta tornata a casa, prepara il tuo taccuino di viaggio (i ristoranti che ti sono piaciuti, i posti carini dove fare shopping, i musei preferiti, le spiagge che ti sono piaciute di più) ti servirà oltre che per ricordare e condividere, se deciderai di tornare nello stesso posto
  9. usa i mezzi pubblici per spostarti
  10. allunga il tuo viaggio, non sempre ti sarà possibile, ma appena puoi allunga di un paio di giorni il tuo soggiorno

journaling every day

Da giovedì sulla mia pagina Facebook Woman in Progress sono iniziati 10 giorni journaling, si tratta di una maratona di 10 giorni per far sperimentare gli effetti prodotti dal journaling, scrivere tutti i giorni porta dei cambiamenti, per ciascuno diversi, la parte divertente consiste nello sperimentare, e lasciare che le parole magicamente producano la realtà delle nostre intenzioni

10 modi per volersi più bene

Dovremmo saperlo ormai bene, dovrebbe esserci chiaro, ma sempre più spesso lavorando con le donne, la prima cosa che viene fuori  è che alla base spesso l’amore incondizionato verso se stesse ancora non è entrato del tutto nel nostro modo di pensare. Si certo, vai dall’estetista, ti curi, fai shopping anche ma spesso mancano ancora delle azioni, dei passi, per coltivare e far crescere una vera pratica di sano amore verso se stesse, di sano egoismo, ed allora ecco 10 piccoli fondamentali passi che suggerisco sempre, che sono basilari, ma proprio perché scontati difficili da convertire in azione:

  1. passa tempo con chi ti fa stare bene, con chi ti incoraggia a seguire i tuoi sogni, con chi sostiene le tue scelte. Fai lo stesso con loro!
  2. impara che quello che fai non è quello che sei.
  3. sii gentile con il tuo corpo. mangia cose sane, fresche, di stagione, fai esercizio con costanza, comunque ogni volta che puoi, stai all’aria aperta, prenditi cura della tua pelle, vesti quello che ti fa sentire bene, fregatene della moda
  4. impara a sperimentare il piacere senza sentirti in colpa
  5. visualizza sempre come vuoi diventare, non come sei, non smettere di vederti al meglio, e lavora in quella direzione
  6. impara ad accettare complimenti e apprezzamenti, ringrazia sinceramente e credi anche tu a quello che ti viene detto. fai lo stesso con gli altri.
  7. ricordati di gratificarti e festeggiare quando raggiungi un obiettivo o quando fai un ottimo lavoro
  8. fai sapere agli altri come vuoi essere trattata, non averne paura
  9. trova i tuoi mantra di rinforzo e ripetili non appena ne senti il bisogno
  10. non avere paura di dire come la pensi, la tua opinione è important

 

Perché è così impegnativo fare decluttering? Ovvero un post non facilissimo.

Ho incominciato a toccare con mano la realtà decluttering in un modo piuttosto strano e tragico ne gennaio del 2010, quando mi sono trovata da sola con un lutto da gestire e un appartamento da smantellare velocemente, il più velocemente possibile a dire la verità. Si trattava della casa dei miei genitori, cioè circa 40 anni di ricordi, collezioni, passioni, in pratica la vita. Sono sincera: il trovarmi davanti a questa sfida mi ha tolto per qualche giorno il fiato. Si trattava di un’impresa più grande di me, o almeno così la vedevo allora, eppure, ad onor del vero i miei genitori erano persone normali, non erano accumulatori seriali, non erano patologici, non erano persone “sepolte in casa”, non erano dei maniaci del conservare. Molto semplicemente avevano i loro interessi, le loro passioni, avevano vissuto insieme per circa 45 anni, lavorando, crescendo una figlia, svariati gatti, un paio di cani, possedendo una casa di circa 110 mq., una cantina, un box, avendo avuto nel tempo prima una casa in montagna e poi una casa al mare. Magicamente dovevo far sparire questi 45 anni in meno di 60 giorni, tutto ciò lavorando, a tempo pieno, gestendo il mio dolore, i rimanenti 4 gatti, la mia gatta.

Non ci crederete ma l’ho fatto, chiedendo aiuto a tratti, ricevendone a volte si e a volte no, attraversando durante questo processo una marea di emozioni che non pensavo neppure di poter provare. Ai tempi non sapevo quasi nulla di decluttering, non avevo regole da seguire, me le sono date io, mi sono fidata del mio istinto e attinto alla forza e alla compassione verso me stessa. Sinceramente non avrei mai pensato che questo sarebbe stato un training preziosissimo che mi avrebbe permesso nel tempo di destreggiarmi di fronte gli accumuli e di affrontare con leggerezza un argomento non così banale come può sembrare.

10 modi per fare decluttering divertendosi.

Possedere meno significa avere meno da fare, meno di cui preoccuparsi, più tempo libero, più tempo per gli affetti, più tempo per escursioni creative, eliminare il superfluo permette di avere più spazio, in casa, nella testa.

  1. leggi Leo Babauta e il darsi 5 minuti di valore, inizia da qui, con piccoli ma importanti passi per scalare la tua montagna, Leo Babauta è il massimo esponente in questo campo, seguire le sue istruzioni ti porterà lontano clicca qui 
  2. Prepara e tieni in un angolo della casa abbastanza nascosto ma presente, una borsa delle cose da eliminare, sicuramente ti capiterà di chiederti il perché alcuni oggetti sono ancora presenti li quando non in realtà non ti servono, deponili tranquillamente in questa borsa.
  3. Partecipa con le tue amiche ad uno swap, rinnova il tuo armadio, quello che per te è un abito che non usi più potrebbe essere un pezzo da “mai più senza” per un’altra, trova la prossima edizione qui
  4. Partecipa al Bagagliaio, svuoti la casa e riempi il portafoglio, qui trovi i dettagli 
  5. Fai una lista di 30 cose da eliminare, spazia pure dalle più inutili alle più ingombranti, includi anche le abitudini di cui ti vuoi sbarazzare
  6. Prova a leggere Project 333 e prova la sfida
  7. Dedica un bel pomeriggio al declutter del tuo portafoglio, puoi istituire il sabato del declutter una volta al mese in collaborazione con un’amica, invitala a casa tua, preparatevi un thè e insieme chiacchierando e mangiando dolcetti, ripulite il portafoglio, non sarà più una salsiccia piena di scontrini degli ultimi 3 anni ma una sottiletta elegante e ordinata.
  8. Fai declutter dei numeri di telefono e profili social, tieni contatti reali, fai pulizia delle sottoscrizioni email, dimezza del 50% tutti, via l’inutile, tieni solo quello che ti interessa veramente
  9. Procedi con il declutter di documenti, bollette, ricevute di pagamento, prepara dei folder, rinomina e fai etichette.
  10. Chiediti perché e con quale motivazione stai facendo declutter

Divertiti!!

 

6 modi per aumentare l’abbondanza

Ultimamente ho iniziato a lavorare con donne le cui tematiche hanno un argomento in comune: come aumentare l’abbondanza e la ricchezza. Complice la festività di Beltane, che celebra l’arrivo della bella stagione, il rifiorire della natura e la ritrovata fertilità della terra, ho pensato di riunire 6 rimedi tout-court e potenti per permetterti con una spesa pari a zero di rimpolpare un po’ il portafoglio (eh sì! quando non hai tanta disponibilità non è spendendo altri soldi che si risolve il problema 😉 ).

Cominciamo quindi:

  1. Innanzitutto decidi di investire sulla tua autostima, come? Comincia con l’immaginare per te il meglio in ogni situazione semplicemente perché sei favolosa così come sei. Ripetitelo come un mantra, sotto la doccia e mentre ti trucchi, se non sei tu la prima ad immaginare il meglio per te neppure l’universo lo può fare.
  2. Scrivi su un assegno (io in genere ne uso uno vero che stacco dal libretto, se la cosa ti fa un po’ impressione prendi un foglio di carta e disegnalo) quello che vorresti ricevere sul tuo corrente o in contanti da qui a 6 mesi, diciamo entro la fine dell’anno.
  3. Comincia a prendere nota del dove vanno a finire i tuoi soldi, segna tutto, anche il caffè, anche le sigarette, se non sai come spendi i tuoi soldi non puoi averne il controllo.
  4. Non utilizzare la carta di credito, per un mese non toccarla, congelala come faceva Sophie Kinsella nel libro, nascondila, dalla in affidamento alla tua migliore amica o il fidanzato, fa come vuoi, ma prova a non usarla per 30 giorni e vedi cosa succede al tuo conto corrente.
  5. Aiuta gli altri, dai agli altri, sii generosa, non necessariamente denaro, puoi dare aiuto, vestiti che non usi più, volontariato, trova tu il modo .
  6. Smetti di sentirti e comportarti come una vittima, ricorda che lamentarsi di non avere equivale a programmare di non avere.

Poi se vuoi fammi sapere come è andata, sono curiosa 🙂

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