Mese: novembre 2015

LO ZSA-ZSA-ZOU (parte prima)

Quella delle dipendenza amorosa è una tematica nella quale prima o poi ogni “ragazza” incappa. I modi in cui se ne può rimanere invischiate sono parecchi e riconducibili 2 “archetipi”:

ricorrere lo “sfuggente”,

io ti salverò (o cambierò)

Nelle ultime settimane mi sono ritrovata ad ascoltare storie e racconti di donne fantastiche, bellissime, intelligenti, talentuose, forti, bravissime sul lavoro, mamme single coraggiose, donne tramutate in “piccole fiammiferaie” insicure da rapporti amorosi non sani. Ed allora, ascoltando racconti diversi ho realizzato che avevano tutte lo stesso comun denominatore: rincorrere un uomo che sfugge o il desiderio di cambiare la natura dell’uomo che avevano di fronte. Io stessa in passato mi sono ritrovata nella parte della “mendicante”. Mendicante di chiarezza, di impegno, di pazienza, di condivisione, sicura però che l’uomo “inaccessibile” del momento fosse l’uomo dei sogni, l’unico per cui valeva la pena di esistere, l’amore della mia vita. E mentre prestavo il fianco a questo gioco, passatemi il termine, perverso, non mi accorgevo che l’unica a stare male ero io. Sì perché mentre in attesa di un cenno, di una telefonata, un’uscita, una conferma, mettevo tutto in stan-by: i miei interessi, le mie amiche, la mia famiglia, la mia vita insomma, “lui” continuava tranquillo con la sua vita. Perché reagiamo così? Cos’è che spinge una bellissima a vedersi brutta? Cos’è che fa sì che una donna intelligente e affascinante arrivi a dire “sono tutta sbagliata” se l’uomo che prima promette mari e monti si dissolve poi come la nebbia a mezzogiorno? Perché spesso abbiamo una visione così distorta di noi stesse?

Forse è difficile da ammettere ma se continuiamo, in modo addirittura seriale, ad imbatterci in uomini che non ci danno quello di cui abbiamo bisogno e che ci meritiamo, la causa va ricercata solo in noi stesse. La nostra mancanza di autostima e fiducia di sé è il vero nemico che dobbiamo combattere. Prenderne atto, ammetterlo è il “lavoro sporco” che dobbiamo fare. Sì, perché per la meno fortunate che non dispongono di questo tesoro che è la fiducia in se, si tratta di lavorare con impegno e dedizione per accrescere la valutazione che si ha di sé.

La fiducia in se stessi, e la stima di sé, sono cose che si imparano, si raggiungono con l’allenamento – alle volte duro –  e una volta acquisite ci possono dare tanti benefici e il rapporto che abbiamo sempre desiderato. Queste tematiche, questo allenamento, può essere svolto e sviluppato con un percorso di coaching, sempre partendo da un lavoro svolto su sé stessi, e ricordando soprattutto che l’unico soggetto su sui possiamo agire in maniera efficace siamo noi.

Un esempio? Ritagliati 30 minuti in cui sai che non verrai disturbata, prepara la tua bevanda preferita, thè al limone e zenzero, tisana con bacche di cannella, un cappuccino, stacca il telefono, accendi una candela e brucia la tua essenza o incenso preferito. Prova poi a scrivere 10 cose davvero buone di te, in campo fisico e caratteriale.

E’ solo l’inizio per cominciare a prendere confidenza con una parte profonda di te, per cominciare a familiarizzare con il contatto con la parte nascosta di te, il resto del lavoro lo possiamo continuare insieme in privato, se vuoi raccontarmi le tue impressioni o farmi sapere come è andata o come continuare, puoi scrivermi qui slongoni2001@yahoo.it.

 

N.B. per chi non conoscesse S&TC per zsa-zsa-zou si intende quella sensazione di farfalle nella pancia che si prova ogni volta che incontriamo o stiamo per incontrare il ragazzo che ci piace.

LA LEGGE DEL DESIDERIO E I MUFFINS

Woman in progress, la legge del desiderio

Questo triste weekend, ho passato tra l’altro a sperimentare ricette nuove e vedere un paio di film che non ero riuscita a vedere al momento dell’uscita come la La legge del desiderio, il film di per se, non me ne abbia Muccino per questa dichiarazione, non è un granchè ma valeva la pena dargli un’occhiata solo perché parla di Coaching in Italia. Perché una persona dovrebbe rivolgersi ad un Coach?

Semplice, perché spesso si hanno desideri che per tutta una serie di motivazioni (mancanza di tempo, mancanza di fiducia in se stessi, sovrastrutture mentali, condizionamenti e una lunga lista di altre cose) teniamo riposti in fondo ad un cassetto fino a quando un bel giorno non decidiamo che è il momento giusto per puntargli addosso un riflettore e che è giunto il momento di far si che il desiderio diventi realtà. Mia nonna mi ha insegnato che Volere è Potere ma anche che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ricordiamoci che viviamo in un mondo e in un momento storico particolarmente complesso e che spesso abbiamo bisogno di altre risorse per realizzare i nostri sogni che non siano solo la Volontà.

Alle volte, quello di cui abbiamo bisogno è di qualcuno che ci motivi, qualcuno che veda per quello che siamo in una maniera più semplice e trasparente, qualcuno che capisce quali sono i nostri punti di forza e quali i punti da rafforzare, qualcuno che conosce delle tecniche di potenziamento e rinforzo, non un mago ma un catalizzatore che sa quali corde toccare per tirar fuori il meglio di noi, quel meglio che è sempre stato li a portata di mano ma che la nostra attenzione da sola non sa cogliere.

E’ quello che è successo a me, che succede a tanti, avere tutto a portata di mano e non sapere da che parte iniziare, e quindi che si fa?

Cominciamo con un bel respiro, cominciamo a respirare e a fare ordine, entro ma anche e soprattutto fuori, perché ricordiamoci che una sana organizzazione è alla base di ogni progetto.

Personalmente non riesco ad essere produttiva o anche solo di buon umore, se non pianifico le mie attività, non si tratta di essere maniaci o paranoici, si tratta invece di essere pratici e di “desiderare” ad esempio di avere più tempo per coltivare i nostri interessi.

Come fare ad avere più tempo a disposizione è una domanda che mi ritrovo a girare nella testolina molto spesso, riflettendo in particolare sul come come passo le mie giornate mi sono accorta che una fetta piuttosto consistente viene occupata dal menage domestico, si sa che a noi signorine piace avere casa sempre in ordine, pulita, profumata anche, ma che tra il lavoro, bambini, pets, compagno, marito, genitori, palestra, amiche, telefonate, shopping ci riduciamo con troppo poco tempo e un milione di cose da fare.

Bhè, una tecnica che mi ha dato frutti fin da subito è la tecnica dei 10 minuti, in cosa consiste?

Si tratta di spacchettare le attività in moduli da 10 minuti cadauno da ripetere a scelta o al mattino alla sera.

Da chè mi sono trasferita infatti nella casa nuova, eh si, ormai sono passati quasi due anni, ho notato che gira che ti rigira le cose da fare tutti i giorni per avere una casa pulita/ordinata sono queste:

Pulire il bagno

Lavare pavimento bagno

Passare l’aspirapolvere

Rasettare cucina, caricare e svuotare la lavastoglie

Lavare pavimento cucina

Spolverare

Caricare la lavatrice o stendere

Mettendo un timer di 10 minuti e decidendo di dedicare almeno 30 minuti al giorno, tutti i giorni, a queste attività riesco ad avere una casa pulita ed in ordine ma soprattutto ad avere più tempo per occuparmi di quello che davvero amo fare (uscire con la Nina, disegnare, fare yoga, cucinare, stare con il mio compagno).

Così ad esempio, al mattino posso decidere di pulire i sanitari del bagno 1 modulo, caricare o scaricare la lavastoviglie e rasettare la cucina – 1 modulo, per un totale di 20 minuti.

Alla sera quando torno, caricare la lavatrice – 1 modulo, spolverare – 1 modulo, per altri 20 minuti.

Due volte la settimana decido poi di passare con il mocho pavimenti cucina e bagno, per un totale di due moduli – 20 minuti.

Così facendo vi assicuro che la casa è sempre perfetta, io non sono stressata, non mi abbruttisco con 3-4 ore al sabato o nel weekend di pulizie come avveniva in passato ed ho decisamente tempo per fare altro.

Non è difficile se prendi il giro, e io questa domenica sono anche riuscita a fare i muffin!!

Buona settimana a tutte!

 

A proposito di Journaling

Woman in progress, journaling

 

Journaling & art journal: di cosa stiamo parlando. Per journaling si intende il metodo per annotare le emozioni giornaliere, dove poter raccogliere le parole per descrivere una giornata trascorsa, un’emozione vissuta, un racconto che ci ha particolarmente impressionato, un’emozione, una poesia, possiamo elaborare pagine di testo ad esempio abbinandole al disegno, o giocare con la pittura ed abbinare contenuti vari (immagini, fotografie, disegni). Ci sono vari modi per fare journaling, può essere una cascata di parole, scrittura libera con scelta di un tema, un topic, una lettera, un dialogo, delle mappe mentali, una poesia, dei momenti catturati. Personalmente di due che amo di più sono la cascata di parola e la scelta di un topic. Scegliere dei topic e farsi avvolgere dal flusso di idee ed emozioni permette infatti di eliminare l’imbarazzo della pagina bianca, è un metodo utile soprattutto se sei stai provando un primo approccio a questa tecnica. In rete ci sono diversi siti che possono aiutare, ci si può divertire cercando in google oppure puoi visitare direttamente queste pagine che ho scelto, che io trovo essere le migliori

journal52

national journal writing month

Oppure puoi anche decidere di partire con un approccio soft e più creativo, scarica il pdf che ho allegato qui sotto, stampa le paginette e partendo dai topic che trovi, per 10 giorni comincia ad allenarti scrivendo sul tema proposto, per portare al massimo la creatività e perché no, il divertimento.

Puoi anche decidere di abbellire, decorare e colorare, ogni singola paginetta (nota: nel pdf trovi due copertine, con due colori diversi nero e fucsia, stampa tutto l’allegato e divertiti a farne un quadernino da usare per il tuo primo approccio con il journaling).

JournalBookFucsia

21 MOMENTI SOLO PER TE

Woman in progress, 21 momenti solo per te

21 MOMENTI SOLO PER TE

Trovo che l’autunno sia un periodo magico dell’anno, la luce particolare che riflette colori che variano passando dall’oro, all’arancio, al rosso, le giornate tiepide, le tisane al limone e zenzero, le giornate che riprendono ritmi incalzanti.

Per me settembre e ottobre sono il vero inizio dell’anno, un momento di rinascita quando puoi sederti e incominciare a fare progetti per i mesi a venire. Una tema che mi è molto caro è sicuramente la cura di se, mi piace pensare che riuscire a ritagliare una routine ogni giorno dedicata solo a me riesca a darmi equilibrio ed un atteggiamento positivo.

Può sembrare una cosa facile, quasi scontata, ma non è sempre così. Capita a tutti infatti di partire con tanto entusiasmo e buoni propositi ma lo scorrere delle giornate, gli impegni quotidiani posso portarci lontano dal nostro obiettivo. Ho fatto un promemoria dei momenti da dedicare solo a noi stesse, sono tutti gesti che non richiedono chissà quanto tempo, così come non richiedono un budget alto, ma ci ricordano che ogni giorno è possibile ritagliarsi un piccolo spazio, una coccola, una riflessione. Puoi utilizzare l’allegato che ho preparato, sono 21 momenti per 21 giorni, da vivere via via, o da utilizzare al bisogno.

 

 

21 momenti solo per te

 

 

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